Mandarino tardivo di Ciaculli – Storia e benefici

Il mandarino tardivo di Ciaculli è un agrume poco noto usato per molte preparazioni

Il mandarino tardivo di Ciaculli è una varietà endemica (presente in natura per mutazione del mandarino Avana e non realizzata da innesti o da mutazione di ingegneria genetica) di agrume coltivata esclusivamente in una ristretta area di Palermo, la famosa Conca d’Oro della Sicilia, per la precisione nelle frazioni di Ciaculli, da cui prende il nome, e di Croceverde Giardina.

Cos'è il Mandarino Tardivo di Ciaculli?

Una varietà chiamata Beluga

Il mandarino di Ciaculli è una cultivar endemica di una piccola porzione (frazioni di Ciaculli e di Croceverde Giardina) della famosa Conca d’Oro di Palermo, in Sicilia. 
Si tratta di una varietà di agrume davvero speciale che, proprio in virtù delle sue caratteristiche uniche, è diventata negli anni Novanta Presidio Slow Food ed è oggi tutelata dal Consorzio il Tardivo di Ciaculli (costituito nel 1999 e unico ente a tutela del presidio), il cui scopo è appunto quello di promuovere e di valorizzare questo straordinario prodotto. 

Il frutto appartiene alla famiglia delle Rutacee (specie Citrus reticulata) e si distingue per le sue dimensioni medio-grandi (il peso è va da 75 a 90 grammi), per la sua forma tondeggiante schiacciata ai poli, per la sua buccia sottile, profumata, di colore giallo-arancio e facile da staccare, per la presenza di pochi semi, per la sua polpa dolce e molto ricca di succo e per l’aroma intenso e gradevole. 

Benefici e nutrienti del mandarino tardivo

Valori nutrizionali unici

Dal punto di vista nutrizionale, i mandarini tardivi di Ciaculli contengono ottimi livelli di vitamina C (circa 26 mg per 100 gr.) e di sali minerali, in particolare potassio (166 mg per 100 gr.) e calcio (37 mg per 100 gr.), ma sono altresì ricchi di fibre e di acido folico. 
Oltre a ciò, questo prodotto è una buona fonte di vitamine B1, B2 e B3 (o PP) e di sodio, fosforo e calcio senza dimenticare che contiene un certo quantitativo di acqua e di carboidrati. 

Questi particolari valori nutrizionali fanno del mandarino tardivo di Ciaculli un alimento utile al rafforzamento del sistema immunitario (soprattutto grazie alla vitamina C) e alla regolazione dell’intestino (grazie alle fibre), rivelandosi, inoltre, un buon antiossidante, capace di proteggere il corpo dall’attacco dei radicali liberi, e un prodotto capace di combattere patologie come la pellagra, una malattia causata dalla carenza di vitamina PP. 

Non va, poi, dimenticato che questi frutti offrono un supporto nella prevenzione di malanni invernali da raffreddamento (mal di gola, raffreddore), stimolano l’appetito, l’accrescimento e migliorano la digestione (specialmente grazie alle vitamine B1 e B2), sono di aiuto al sistema nervoso e sembrano in grado di conciliare sia il sonno che il rilassamento. 

Infine, va ricordato che nella buccia dei mandarini tardivi di Ciaculli è contenuto un particolare olio (limonene) dalle proprietà antiossidanti, capace di contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento precoce, dagli effetti depurativi (specialmente se utilizzato come olio da massaggi su zone soggette a cellulite e ristagno di liquidi), e dalle funzioni antinfiammatorie e antisettiche. 

Coltivazione e origini del Tardivo di Ciaculli

Presidio Slow Food

Il Tardivo di Ciaculli prende il nome da una piccola frazione della città di Palermo (Ciaculli appunto), un’area, insieme a quella di Croceverde Giardina, oggi diventata una sorta di parco interamente dedicata alla coltivazione di questo agrume. 

Fu proprio in questa piccola porzione di territorio, infatti, che, intorno agli anni Quaranta del secolo scorso, “nacque” per maturazione spontanea del mandarino Avana questa particolare cultivar, la cui diffusione e popolarità crebbe almeno fine agli anni Settanta, periodo nel quale la coltivazione del Tradivo di Ciaculli venne messa a dura prova dall’urbanizzazione della zona che, difatti, ridusse in maniera significativa le aree coltivabili con questa pianta. 

Nonostante ciò, il mandarino tardivo di Ciaculli è riuscito a sopravvivere, sebbene la produzione sia oggi concentrata in una parte di territorio (circa 1.000 ettari che vanno dalla pianura fino a 300 metri di altitudine) e portata avanti da agricoltori locali nel rispetto di un rigido disciplinare.

Questo agrume, infatti, viene coltivato su pendii situati anche a 250-300 metri sul livello del mare (con pendenze anche del 50%), trattenuti da muri a secco e dotati di un articolato complesso di pozzi e canali necessari per garantire l’irrigazione delle piante. 

Gli alberi, che godono di una buona esposizione al sole e di un clima favorevole, raggiungono 3 metri di altezza e fruttificano dopo circa 2/3 anni dall’innesto; è interessante notare come i frutti prodotti possano essere diversi tra loro, a causa del differente orientamento della pianta e dell’andamento delle piogge. 

La raccolta dei mandarini tardivi di Ciaculli è effettuata rigorosamente a mano dall’ albero, recidendo il picciolo alla base così da evitare che la buccia si strappi e che durante il trasporto i rami possano danneggiare i frutti; i tardivi di Ciaculli, quindi, sono commercializzati sempre senza foglie. 

Usi in cucina del tardivo di Ciaculli

Dalle marmellate ei liquori

Il Tardivo di Ciaculli è un mandarino dall’alto tenore zuccherino il che significa che è possibile consumarlo fresco ma anche utilizzarlo in cucina per la preparazione di granite, gelati, gelatine, spremute e liquori. 

Oltre a ciò, il mandarino tardivo di Ciaculli si presta bene anche al confezionamento di marmellate e sorbetti mentre la buccia può essere impiegata come insaporitore di tè e infusi oppure usata per estrarne un particolare olio essenziale, utilizzabile per alimenti e profumi. 

Non va poi dimenticato che il mandarino di Ciaculli può essere usato anche per produrre canditi, da utilizzare nelle preparazioni dolci, creme e composte mentre sempre la buccia del frutto può essere usata per distillare un liquore al mandarino o per aromatizzare i dolci.

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