Questa tipologia di spumante viene prodotta nell’omonima zona, la Franciacorta, appunto.
Si tratta di un’area collinare situata tra Brescia e la parte meridionale del Lago d’Iseo, in Lombardia.
Tra le prime Denominazioni di Origine Controllata (DOC) in Italia a contemplare anche la tipologia spumante (1967), nel 1995 è nata la DOCG Franciacorta, Denominazione di Origine Controllata e Garantita riferita non soltanto al vino ma anche al suo particolare metodo di produzione.
Tipologie di Franciacorta
L'esclusivo metodo classico...
La denominazione Franciacorta Docg riguarda esclusivamente i vini spumante rifermentati in bottiglia utilizzando il cosiddetto metodo classico (o tradizionale) che prevede, appunto, la rifermentazione in bottiglia e la separazione del deposito mediante sboccatura.
Le tipologie di Franciacorta ammesse dal rigido disciplinare di produzione sono il Franciacorta Docg, il Franciacorta Docg Satèn e il Franciacorta Docg Rosè, ai quali si aggiungono il Franciacorta Docg millesimato e il Franciacorta Docg riserva.
Per quanto riguarda invece i vitigni, gli unici ammessi per la produzione di vino Franciacorta sono lo Chardonnay (bacca bianca), il Pinot Nero (bacca nera) e il Pinot Bianco (bacca bianca) fino ad un massimo del 50%, per la denominazione Franciacorta Rosè è possibile utilizzare Chardonnay sino a un massimo del 65% e Pinot Nero per almeno il 35% mentre per il Franciacorta Satèn si può impiegare Chardonnay (minimo 50%) e Pinot Bianco sino a un massimo del 50%.
Tipologie di Franciacorta
Un mix di vitigni speciali
Per il Franciacorta millesimato le uve devono provenire all’85% dalla vendemmia segnalata in etichetta utilizzando vitigni Chardonnay o Pinot Nero (Pinot bianco sino a un massimo del 50%) mentre per il Franciacorta riserva, che è un vino bianco spumante invecchiato, è possibile utilizzare gli stessi vitigni e nelle medesime percentuali del millesimato, ma è necessario che il periodo di affinamento sui lieviti sia minimo di 60 mesi e che in etichetta venga indicata l’annata di produzione delle uve.
Per quanto concerne il periodo di affinamento sui lieviti per la versione vini base sono sufficienti 18 mesi, per il Franciacorta Rosè e Satèn sono necessari 24 mesi, 30 mesi per i millesimati e 60 mesi, appunto, per i riserva.
Importante è anche guardare al contenuto zuccherino del vino (ovvero ai diversi livelli di dolcezza) in base al quale sono ammesse le tipologie:
- Pas-dosè, Extra-brut, Brut, Extra-Dry e Demi-sec per il Franciacorta Docg
- Pas-dosè, Extra-brut, Brut e Extra-dry per il Franciacorta millesimato
- Pas-dosè, Extra-brut e Brut per il Franciacorta riserva
- Pas-dosè, Extra.brut, Brut,Extra-Dry, Dry e Demi-sec per il Franciacorta Rosè
- Brut per il Franciacorta Satèn
Tipologie di Franciacorta
Non solo la denominazione Docg...
E’ importante sottolineare che, in accordo con la classificazione qualitativa dei vini Franciacorta oggi riconosciuta in Italia, accanto alla denominazione Docg, della quale fanno parte come visto i famosi vini spumante Franciacorta, ci sono anche quelli facente parte della Denominazione d’Origine Controllata, ovvero i vini bianchi e rossi tranquilli da tavola “Terre di Franciacorta” o “Curtefranca”.
Per quanto riguarda i Franciacorta Docg è bene sottolineare che il disciplinare stabilisce che nelle etichette non debbano essere menzionati né il termine “spumante” né alcun riferimento al metodo di produzione come “metodo classico” o “metodo tradizionale”, con la conseguenza che, per legge, tali vini devono essere denominati esclusivamente come “Franciacorta”.
Vini Franciacorta Docg: zone e metodo di produzione
Le uve si coltivano in 19 coLe uve si coltivano in 19 comuni...
La coltivazione delle uve per la produzione del Franciacorta ha origini piuttosto antiche e ad oggi essa avviene, come stabilito nel disciplinare, in 19 comuni della Provincia di Brescia, ovvero Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Corte Franca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati,
Rodengo-Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d’Iseo, Cellatica e Gussano oltre che in alcune zone dei comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato, Cazzago San Martino e Brescia.
Questi territori, situati nella parte nord-ovest della provincia di Brescia sino al confine sud del Lago d’Iseo, sono prevalentemente collinari, caratterizzati da un terreno sassoso e ben drenato e contraddistinti da un microclima particolarmente favorevole alla coltura di vitigni nobili come lo Chardonnay, il Pinot nero e il Pinot bianco.
La raccolta delle uve deve avvenire rigorosamente a mano nel periodo che va dalla metà del mese di agosto sino alle prime settimane di settembre; dopo la raccolta l’uva viene trasportata nelle cantine per essere pestata così da produrre il mosto.
E’ solo nella primavera successiva che il mosto viene trasferito in botti di legno e sottoposto a un attento processo di lavorazione che prevede l’assemblaggio del vino di base e la successiva aggiunta degli zuccheri e dei lieviti, quest’ultimi indispensabili per consentire la fermentazione in bottiglia.
Franciacorta: Proprietà organolettiche e abbinamenti
Un vino delicato e armonico...
Come detto, il Franciacorta può essere prodotto in diverse tipologie che differiscono tra loro sia per sapore, odore e gusto che per grado zuccherino.
In linea di massima, un vino Franciacorta è di colore giallo paglierino con riflessi dorati o verdognoli (mentre la versione Franciacorta Rosè è di colore rosa più o meno intenso), l’odore è delicato, armonico con sentori di agrumi, frutta secca e crosta di pane e il sapore è secco, sapido, corposo ed elegante nonché in grado di lasciare in bocca un piacevole gusto fruttato.
La caratteristica principale di un vino Franciacorta è però il perlage (effervescenza) fine, intenso e persistente e la spuma molto ricca, caratteristiche proprie dei vini spumante di altissima qualità come appunto il Franciacorta e lo Champagne.
Visto che il Franciacorta viene prodotto in diverse tipologie oltre a quella base, ognuna di essa presenterà delle proprie caratteristiche organolettiche; ad esempio il Franciacorta Satèn, che ricordiamolo viene prodotto solo nel dosaggio Brut, ha un colore giallo paglierino intenso e una piacevole sapidità, il Franciacorta Rosè è corposo e con forti sentori del vitigno mentre il Franciacorta riserva si caratterizza per note gustative e olfattiva molto più evolute proprio a “causa” del lungo invecchiamento.
Franciacorta: Proprietà organolettiche e abbinamenti
La temperatura deve essere sui 6/8°
Per gustare al meglio un bicchiere di Franciacorta la temperatura di servizio deve essere in media di 6°/8° C mentre per quanto concerne gli abbinamenti questo eccellente vino è in grado di “sposarsi” con piatti diversi, come antipasti leggeri, primi e secondi a base di carne e pesce nonché con formaggi come ad esempio il Taleggio.
Nel specifico ogni tipologia di Franciacorta si adatta a determinati tipi di pietanze; ad esempio il Franciacorta Brut è ideale per aperitivi e pizze, il Franciacorta millesimato (Pas dosè) è perfetto per i risotti mentre il Franciacorta demi sec si abbina alla perfezione con la piccola pasticceria.
La tipologia Franciacorta Satèn è invece perfetta con i piatti a base di pesce e le cruditè di mare mentre il Franciacorta Rosè si abbina bene a uova (nella versione millesimato e extra brut) e a dolci, come il Bossolà tipico della provincia di Brescia, nella tipologia demi sec.
Si tratta, quindi, di un vino che è possibile gustare dall’aperitivo al dolce e per non sbagliare mai l’abbinamento si consiglia sempre di considerare il grado zuccherino del vino stesso.