Riserva San Massimo: un vero e proprio paradiso della biodiversità.
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Un luogo unico, al centro al biodiversità.
Solo un terzo del terreno viene sfruttato a seminativo.
Aree agricole, brughiere, una foresta incontaminata ricca di risorgive e fontanili, sentieri con alberi da frutto autoctoni e fauna selvatica hanno reso la Riserva San Massimo Sito di Interesse Comunitario (SIC) dal 2004, e una parte di questo riconosciuta successivamente Zona a Protezione Speciale (ZPS).
E’ in questo contesto che viene prodotto il riso della Riserva, un Carnaroli autentico, definito come il “re dei risi”, caratterizzato da da chicchi di grosse dimensioni e dalla perlatura piuttosto estesa.
Coltivato tra metà aprile e maggio è pronto per la raccolta a settembre, viene irrigato con l’acqua delle sorgenti ed essiccato a gas, non a gasolio, a una temperatura di 42° e non a 58° come tutti gli altri risi che – inevitabilmente, non potranno tenere perfettamente la cottura.
Dopo l’essiccazione non viene effettuato nessun trattamento chimico per la conservazione e viene “pilato”, cioè raffinato, artigianalmente in piccole quantità in base alle richieste di acquisto.
L’azienda produce anche miele, in base alle diverse fioriture che si susseguono dalla primavera all’estate.
Il miele, prodotto secondo lo stesso principio di rispetto della natura, è in disponibilità limitata: per non sfruttare le api, infatti, la maggior parte viene lasciata nelle arnie per la loro naturale alimentazione .