Il gallo forcello è un fagiano diffuso principalmente in Europa e in Asia occidentale.
Il gallo forcello (Lyrurus tetrix), conosciuto anche con il nome di fagiano di monte o gallo di monte, è un gallinaceo appartenente alla famiglia dei tetraonidi contraddistinto da un evidente dimorfismo sessuale, ovvero da differenze morfologiche abbastanza marcate tra maschi e femmine.
Introduzione al gallo forcello
In Italia vive sulle Alpi...
Molto diffuso nelle aree settentrionali e centrali dell’Europa e in Asia occidentale, il gallo forcello, che in Italia vive principalmente sulle Alpi (Alpi Marittime e Alpi Giulie) a un’altitudine compresa tra i 700 e i 2.300 metri di quota, abita i boschi di conifere e dotati di sottobosco e, soprattutto, vive al confine delle foreste di ontano, rododendro e mirtillo ( tra i 1.600 e i 2.000 metri di quota).
Specie prevalentemente stanziale, quindi solo parzialmente erratica, il gallo forcello si sposta soprattutto in inverno, stagione nel corso della quale tende a “migrare” alla ricerca di cibo.
Dal carattere abbastanza schivo e attento, il gallo forcello vive per lunghi periodi (autunno e inverno) in gruppo (maschi e femmine) e durante l’inverno, quando la temperatura scende sotto i -4°, ha l’abitudine di scavare delle buche nella neve (lunghe fino a 60 centimetri) nelle quali si ripara non solo per proteggersi dal freddo ma anche per risparmiare energia.
L’alimentazione del fagiano di monte è abbastanza variegata visto che si nutre di foglie, gemme, erbe, bacche e rami di mirtillo e rododendro sebbene in inverno, ovvero quando gli arbusti sono indisponibili, si alimenta anche con aghi di abete e pino, rami di larice, foglie di rododendro e altri tipi di vegetali mentre gli alimenti animali (mosche, vermi, farfalle, api) sono riservati soprattutto alla crescita di pulcini e giovani esemplari.
Gallo forcello: caratteristiche e habitat
Una grande differenza fra i sessi.
Il gallo forcello (Lyrurus tetrix) è un uccello di montagna appartenente all’ordine Galliformes e alla famiglia Phasianidae, noto comunemente anche con i nomi di fagiano di monte o gallo di monte.
Il gallo forcello è caratterizzato da differenze piuttosto marcate tra i maschi e le femmine della specie che, di fatto, si distinguono nettamente sia per le dimensioni che per i colori della livrea.
Gli esemplari maschi, infatti, possono raggiungere una lunghezza di circa 60 cm, le piume sono di colore nero intenso con riflessi bluastri, le ali e la sottocoda hanno una bordatura bianca mentre la coda (che può avere una lunghezza di ben 18 cm) ha una peculiare forma a lira, caratteristica da cui deriva il nome della specie.
I maschi, inoltre, sono dotati di escrescenze rosse e carnose alla base del becco (carnucole), molto più evidenti durante il periodo riproduttivo, di un becco arcuato, di ali brevi e di occhi scuri, con pupille di colore nero-turchine.
Le femmine, invece, possono raggiungere una dimensione massima di circa 48 cm, hanno piume di colore bruno-castano o giallo-ruggine (colorazione che ne favorisce il mimetismo), decisamente meno appariscenti di quelle del maschio, con striature nere e bianche sul collo, i fianchi e il ventre, becco e zampe nere e sono prive di carnucole.
Le differenze tra i sessi cominciano ad apparire dopo circa un mese e mezzo dalla nascita dei piccoli, ovvero quando negli esemplari maschi iniziano a comparire le prime piume nere, solitamente sul dorso e sui fianchi.
Le differenze fra giovani e adulti
...e dove si può trovare oggi.
I giovani maschi e i maschi adulti, poi, si differenziano tra loro perché i primi hanno un piumaggio di un nero meno intenso, meno brillante e quasi privo di riflessi metallici, oltre ad avere una coda meno lunga e forcuta e delle venature rossastre sia sul capo che sul collo e il dorso.
Per quanto concerne l’habitat, questo gallinaceo della famiglia dei tetraonidi, abita in linea di massima le medesime zone del gallo cedrone (Tetrao urogallus), prediligendo, però, le aree settentrionali rispetto a quelle meridionali.
Ad oggi, il gallo forcello è pressoché scomparso sui monti della Grecia e della Spagna e, anche sulle Alpi italiane, la sua presenza si è sostanzialmente ridotta rispetto al passato mentre in paesi come la Germania, la Scandinavia, la Svezia, la Russia e tutta l’Asia settentrionale è ancora molto diffuso.
Questo uccello di montagna predilige i boschi misti con sottobosco arbustivo (a volte lo si può trovare anche nelle faggete) ma abita soprattutto i limiti delle foreste ad un’altitudine compresa tra i 1.600 e i 2.000 metri di quota; in estate lo si trova principalmente sui pendii con esposizione a settentrione mentre in inverno è solito scavare delle profonde buche nella neve per proteggersi dal freddo.
La presenza del sottobosco è estremamente importante per la sopravvivenza del gallo forcello che, di fatto, si nutre principalmente di gemme, foglie e cime di diversi tipi di piante mentre gli alimenti di tipo animale (soprattutto invertebrati) sono destinati all’alimentazione dei piccoli.
Per quanto riguarda la conservazione e la gestione della specie, il gallo forcello è oggi considerato a rischio (“status di conservazione vulnerabile in Europa”) e questo a causa della riduzione della popolazione dovuta soprattutto alla degradazione degli habitat, al bracconaggio e ai cambiamenti climatici.
In Italia, o meglio sull’arco alpino, la diffusione del gallo forcello è ancora accettabile sebbene il progressivo sviluppo turistico delle zone alpine ne compromette in una certa misura la riproduzione.
Gallo forcello: alimentazione e comportamento
Predilige gli alimenti vegetali.
Il gallo forcello ha un’alimentazione abbastanza variegata, nutrendosi non solo di gemme, foglie, bacche e rami di mirtillo e rododendro ma anche di germogli, frutti e piccoli invertebrati.
Questi alimenti vegetali rappresentano la parte più importante e consistente della sua dieta che in estate comprende anche lamponi, frutti di mirtillo e more mentre in inverno, ovvero quando gli arbusti sono indisponibili, viene arricchita con l’aggiunta di aghi di pino e abete, rametti di larice, gemme di ontani, bacche di ginepro, semi di eriche e foglie di rododendro.
La componente animale è presente ed è rappresentata soprattutto da api, cavallette, vermi, lumache, mosche, farfalle e formiche, destinati principalmente all’alimentazione dei piccoli (nutriti quasi esclusivamente con insetti teneri) e degli esemplari giovani.
Per quanto concerne il comportamento, il gallo forcello è piuttosto schivo, stanziale e vive prevalentemente in gruppo, ha sensi piuttosto acuti, è guardingo e molto attento al pericolo, quindi difficile da sorprendere.
Meno pesante del gallo cedrone, si sposta con più facilità sul terreno, è più abile nei movimenti a terra mentre in volo è piuttosto veloce e riesce a volare anche per lunghe distanze e a quota alta; proprio durante il volo, la sagoma caratteristica del gallo forcello è ben distinguibile, visto che sono visibili la lunga coda e il collo così come le parti bianche presenti sul dorso dell’ala, sulla sottoala e sulla sottocoda.
La voce degli esemplari di questa specie varia da maschi a femmine e consiste in suoni gutturali e in un soffio abbastanza caratteristico, particolarmente forte e accentuato nei maschi durante la stagione degli amori.
Gallo forcello: riproduzione
Una specie poligama.
Dal punto di vista riproduttivo, il gallo forcello è una specie poligama, ovvero i maschi fecondano più femmine le quali, a loro volta, possono deporre fino a 15 uova che si schiudono dopo circa 4 settimane dalla fecondazione.
La stagione degli amori ha inizio generalmente in tarda primavera (nelle zone centrali dell’Europa va da metà marzo fino ad aprile mentre nelle aree nordiche e sui rilievi può durare sino a luglio) con i maschi che si radunano per le loro caratteristiche parate nei luoghi di accoppiamento, detti arene (generalmente si tratta di aree con poca vegetazione e poco ripide), dove, poi, si mettono in mostra, sfoggiando il bel piumaggio ed esibendosi, dalla mattina presto sino al tramonto, in canti e in combattimenti a volte anche abbastanza violenti.
Le esibizioni sono, ovviamente, fatte alla presenza delle femmine che, al termine, scelgono il maschio con cui accoppiarsi; le femmine, poi, si separano dal maschio dopo alcuni giorni per procedere alla preparazione del nido.
I preparativi per la cova sono affidati alle femmine le quali costruiscono i nidi a terra (delle piccole depressioni scavate in zone protette); i nidi contengono solitamente dalle 7 alle 12 uova che vengono poi covate con cura dalla femmina fino alla nascita dei piccoli, che avviene solitamente dopo 27 giorni dalla fecondazione.
I piccoli sono affidati alle cure esclusive della madre e dopo circa un mese sono già in grado di volare; nonostante ciò i cuccioli restano con le madri fino al tardo autunno e se ne separano soltanto dopo aver preso il piumaggio adulto.
Il periodo di accoppiamento termina solitamente tra maggio e giugno e le arene possono conservarsi anche per molti anni, salvo disturbi esterni.