Pistacchio siriano: un viaggio nel gusto e nella tradizione

Il pistacchio siriano è un frutto molto apprezzato in cucina, per preparare sia dolci che piatti salati: scopriamo le sue caratteristiche

Tra le varietà più apprezzate di pistacchi spiccano, senz’altro, quelli siriani. Questi deliziosi frutti verdi, particolarmente amati per il loro gusto, però, non rappresentano solo uno snack, ma anche un ingrediente prezioso per molte ricette tradizionali.

Ma che cosa rende unico il pistacchio siriano, rispetto alle altre varietà? In primis, il sapore: ha un gusto leggermente dolce, con note aromatiche e una consistenza croccante. Queste caratteristiche sono il risultato delle condizioni climatiche e del terreno.

Altre caratteristiche di questa varietà sono il colore intenso e la dimensione: i pistacchi siriani tendono, infatti, ad essere più grandi rispetto a quelli delle altre varietà e con un guscio spesso meno duro. Questo li rende perfetti, oltre che come spuntino, anche come ingredienti per varie ricette. 

Andiamo a scoprire, allora, qualcosa in più sul pistacchio siriano e sul suo utilizzo in cucina.

Qual è il paese di origine dei pistacchi?

L’albero del pistacchio, detto Pistacia vera, è una pianta originaria del Medio Oriente, in particolare dell’area che oggi comprende l’Iran e l’Afghanistan. Appartenente alla famiglia delle Anacardiacee, questo albero da frutto ha trovato in Siria un terreno fertile e il clima adatto per prosperare.

L’origine di questo frutto è molto antica: si stima, infatti, che i pistacchi venissero già coltivati in Persia circa seimila anni fa e che venissero usati in cucina ai tempi dei Romani. Nel ricettario “De re coquinaria” di Marco Gavio Apicio, infatti, i pistacchi figurano come ingrediente per la preparazione di un antipasto, il Gustaticium, a base di uova, datteri e olive.

Nel corso del tempo, poi, i pistacchi si sono diffusi in tutto il Mediterraneo, in numerose parti d’Europa e anche negli Stati Uniti.

Pistacchio siriano: ecco da dove arriva

Le radici dei pistacchi sono da ricercare dunque nel Medio Oriente: l’Iran, infatti, è uno dei maggiori produttori di pistacchi al mondo. Anche la Siria offre il suo contributo: i pistacchi siriani, infatti, sono particolarmente apprezzati e vengono coltivati con tecniche che rispecchiano un’eredità agricola secolare. Il raccolto avviene tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, quando i gusci si aprono rivelando il seme all’interno, ma richiede particolari pratiche di irrigazione e potatura per garantire una produzione di alta qualità.

Questi alberi si adattano bene a climi aridi e terreni poveri: il clima della Siria, infatti, è caratterizzato da inverni freddi, che favoriscono il riposo delle piante, e da estati calde e asciutte, perfette per la maturazione dei frutti. Il risultato? Una varietà di pistacchi dal gusto ricco e dalla consistenza croccante, amata in tutto il mondo: queste caratteristiche, infatti, rendono i pistacchi ingredienti ideali sia per la preparazione di dolci tradizionali che di piatti salati.

Quali sono i benefici dei pistacchi?

I pistacchi siriani sono ricchi di proteine, fibre, vitamine e minerali, oltre che di vitamina B6 e vitamina E. Contengono anche importanti antiossidanti come la luteina e la zeaxantina, benefici per la salute degli occhi. 

Se consumati nelle giuste dosi, questi frutti sono ottimi per la salute: andrebbero evitati, invece, in caso di obesità, a causa del loro elevato potere calorico.

I grassi contenuti nei pistacchi, infatti, sono prevalentemente monoinsaturi e polinsaturi e quindi utili per mantenere sotto controllo il livello del colesterolo nel sangue e supportare la salute del cuore. 

Delizia non solo per il palato, quindi, ma anche per la salute, i pistacchi sono un’ottima opzione per chi cerca uno snack sano e allo stesso tempo gustoso. Ma come usarli in cucina?

Pistacchi siriani: le ricette da provare

Particolarmente versatili in cucina, i pistacchi siriani si prestano a moltissime preparazioni: da quelle dolci a quelle salate. Un esempio? I dolci tipici della tradizione orientale, come ad esempio il Baklava, un dessert turco a strati composto da pasta fillo, sciroppo di zucchero, miele e pistacchi tritati.

Anche i Ma’amoul, dolcetti tipici siriani, prevedono l’uso dei pistacchi: si tratta di biscotti dal morbido ripieno di pistacchi, zucchero e acqua di rose, straordinariamente gustosi e profumati. Lo stesso vale per l’Halva al pistacchio, un dolce simile al nostro torrone, che non necessita di cottura, arricchito dai pistacchi e dalla tahina (una salsa di semi di sesamo). 

I pistacchi siriani, però, si possono usare anche per preparare un pesto semplice (ma molto gustoso) per condire la pasta, come ingrediente per un risotto con la pancetta o come tocco finale per dei deliziosi crostini farciti con una mousse di salmone affumicato.

Diventano, poi, un ingrediente di base anche per la preparazione di molti dolci nostrani come, ad esempio, il gelato al pistacchio. Semplice da preparare anche a casa, potrà arricchire di dolcezza il momento della merenda o essere usato per farcire un altro classico dolce siciliano, come la brioche col “tuppo”. 

Anche il semifreddo al pistacchio è un’ottima opzione per chi vuole portare in tavola un dolce fresco e goloso: una croccante granella di pistacchi usata come tocco finale sarà, infatti, la ciliegina sulla torta per questo dessert. 

Tra le varie alternative che questo ingrediente ci permette di preparare troviamo anche il tiramisù, la cheesecake al pistacchio oppure la torta al cioccolato e pistacchio, un dolce soffice e delizioso a base di Pan di Spagna, arricchito da una ganache al cioccolato e dalla croccantezza dei pistacchi.

I pistacchi siriani, insomma, sono un tesoro culinario dal sapore unico e dai molteplici benefici: un ingrediente esclusivo che arricchisce ogni tavola con un tocco esotico. La loro versatilità in cucina li rende infatti un ingrediente prezioso, capace di arricchire con gusto e delicatezza sia piatti dolci che salati.

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