Il Nuovo Trend dei Ristoranti NFT

Da un anno a questa parte, gli NFT sono entrati a far parte del mondo della ristorazione.

Gli NFT, traducibili in italiano come ‘unità di valore digitali non fungibili’, sembravano essere ovunque fino a pochi mesi fa.

Tutti hanno partecipato all’hype, inclusi artisti, content creator, musicisti, investitori e collezionisti, e molti sono riusciti a diventare milionari grazie a questa tecnologia. Recentemente, ad affacciarsi a questo mondo sono arrivati anche i ristoratori.

Un mercato in via di sviluppo...

...con un potenziale enorme.

L’intera capitalizzazione di mercato dei mercati NFT è salita nel primo quarto 2021 del 1785%, da 23 milioni di dollari all’inizio dell’anno a 432 milioni di dollari verso la fine di marzo.
Il mercato è ancora qui e in via di sviluppo, ma nel corso del 2022 ha subito dei contraccolpi ed ha rallentato.

Tuttavia, il potenziale degli NFT è ancora enorme e il settore food sta cercando di intercettarne le potenzialità, aggiungendo livelli di opportunità creative e imprenditoriali mai pensabili nel WEB 2.0.

Cosa sono esattamente gli NFT?

Un concetto un po' complesso...

Un NFT è semplicemente un’unità di dati archiviata e protetta su un registro digitale pubblico, chiamato blockchain, che può essere scambiato o venduto. In qualità di proprietario di un NFT, ricevi una percentuale del prezzo di vendita ogni volta che il tuo NFT viene venduto in un mercato legittimo tramite royalties NFT.

L’acquisto di un NFT da parte di qualcuno non significa che possiede le risorse digitali o fisiche che questo rappresenta, a meno che non sia specificato al momento dell’acquisto (che avviene sempre con un contratto stipulato tra acquirente e piattaforma).

È facile verificare le rivendicazioni di proprietà controllando la cronologia delle transazioni. Perché tecnicamente, acquistare o vendere un NFT non significa vendere l’immagine o i diritti d’autore di una canzone ma l’unità dati che ti corrisponde alla proprietà sulla blockchain.

Cosa offrono esattamente gli NFT Restaurants?

Non solo oggetti da collezione...

Nel lungo periodo, penso che l’utilità degli NFT conterà sicuramente di più della loro collezionabilità”, affermava Supreet Raju, co-fondatore di OneRare, in un articolo di Eater ad inizio anno. OneRare si autodefinisce un “Foodverse” basato sugli NFT e la sua missione è quella di ‘foodificare’ la blockchain e portare per la prima volta l’industria alimentare globale sul WEB3, tramite un gioco basato sul metaverso e utilizzando una criptovaluta nativa chiamata $ORARE. Nel videogame, i giocatori usano il loro portafoglio digitale per acquisire NFT di ingredienti popolari che possono cucinare in una cucina virtuale. 

Gli NFT Restaurants si configurano principalmente su due differenti livelli. Da una parte, abbiamo le esperienze culinarie digitali, pensate per il metaverso.
Grandi brand e ristoranti indipendenti che seguono questo filone, offrono esperienze gastronomiche nel metaverso che includono collegamenti con le attività fisiche. La catena americana di fast food Chipotle è stata tra i primi grandi nomi dell’industria alimentare a offrire al pubblico esperienze culinarie virtuali. Per l’Halloween dell’anno scorso, ha creato un ristorante virtuale all’interno della piattaforma di gioco Roblox per regalare burritos per un valore di 1 milione di dollari. Chiunque poteva entrare nello spazio virtuale e ottenere un codice promozionale, riscattabile in qualsiasi luogo Chipotle nel mondo fisico. 

A Dubai, una struttura del Metaverso chiamata MetaTerrace offre ai visitatori un ristorante virtuale di cibo e bevande che unisce il mondo digitale e quello fisico. I visitatori possono accedere allo spazio digitale, entrando in un regno completamente nuovo dove possono incontrare altri appassionati di criptovalute e partecipare a discussioni. 
Altri marchi stanno creando luoghi virtuali, come ad esempio McDonald’s, che ha già depositato decine di domande di registrazione di marchi per servizi virtuali, assicurandosi così la protezione da violazione di copyright.

Dall’altra parte, abbiamo invece le NFT Membership.

Il primo NFT Restaurant al Mondo

Il Flyfish Club di New York

Un altro caso d’uso importante per gli NFT in ambito food è quello di offrire ai titolari di NFT l’adesione e l’accesso a ristoranti esclusivi. È il caso del primo vero NFT Restaurant al mondo, il Flyfish Club, che senza essere stato ancora inaugurato ha già registrato prenotazioni da sold out.

L’acquisto di un Flyfish Club NFT concede ai titolari “l’accesso illimitato a una sala da pranzo privata che si estenderà su oltre 10.000 piedi quadrati in un’iconica posizione di New York City” (come riportato nel comunicato stampa ufficiale). I piani includono un cocktail lounge, un ristorante fine dining, una saletta Omakase e uno spazio esterno. I titolari di NFT guadagnano così l’accesso esclusivo allo spazio senza canoni mensili o annuali. I proprietari del Flyfish Club hanno pianificato un calendario di eventi esclusivi virtuali e fidici per i possessori di NFT nel prossimo anno, ma devono ancora assicurarsi uno spazio fisico.

Per i fondatori del Flyfish Club, questo trasforma il token in un bene che può essere rivenduto, affittato, o comunque monetizzato dal suo proprietario. E oltre tutto, in questo modo gli interessi finanziari dei membri e proprietari si allineano in una prospettiva win-win: tutti vogliono che il club abbia successo, perché anche i possessori degli NFT desiderano che il proprio asset acquisisca valore nel tempo.

Il primo NFT Restaurant italiano

Oishi Japanese Kitchen è abruzzese.

Oishi è il primo ristorante in Italia ad aprire le porte agli NFT utility (cioè non meri oggetti da collezione, ma gettoni con una funzione), dando la possibilità di acquisire un gettone virtuale sulla piattaforma OpenSea, che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità, registrato sulla blockchain, di un’opera d’arte creata in collaborazione con il digital artist abruzzese Pierpaolo Barnabei in arte FRUTTI. 

L’acquisto offre l’opportunità di accedere a una serie di attività esclusive, come un menù degustazione dedicato (Omakase), ma anche l’accesso a piatti fuori menu, scontistiche riservate, possibilità di pagare in criptovalute e l’accesso ad una community esclusiva per essere sempre in contatto diretto con lo staff e la proprietà.

Il locale è il sushi bar Oishi japanese kitchen che si trova a Teramo, in Abruzzo. Il ristorante ha ottenuto riconoscimenti importanti (3 bacchette del Gambero Rosso e l’inserimento in Guida Michelin) e propone una cucina fusion giapponese.

Siamo sicuri che questa sia solo il primo caso di una rivoluzione digitale e gastronomica che coinvolgerà il mondo della ristorazione a venire, anche in Italia.

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